domenica 29 maggio 2011

CURIOSITA': Il traduttore del silenzio di Daoud Hari

ZAGHAWA: I Zaghawa (scritto anche Zakhawa) sono un gruppo etnico del Ciad orientale e occidentale del Sudan, Darfur compreso. Sono semi-nomadi il loro sostentamento deriva dall'allevamento di bovini, cammelli e ovini e dalla raccolta di cereali. Sono stimati tra i 75.000 e 350.000 zaghawa.

LAND CRUISER: Il Toyota Land Cruiser è una famiglia di fuoristrada prodotta dall'azienda nipponica Toyota Motor Corporation fin dal 1951.Ne sono state prodotte varie serie con diverse carrozzerie e allestimenti.




M14: Il fucile M14 fu il primo fucile d'assalto adottato dalle forze armate statunitensi a partire dal 1957 in sostituzione del Garand. La produzione in massa dell'M14 iniziò nel 1958 e più d'un milione e trecentomila M14 furono distribuite alle forze armate statunitensi tra il 1959 ed il 1964. L'M14 è capace sia di tiro semiautomatico sia di tiro automatico, e se fornito di bipiede, può svolgere entro certi limiti la funzione di arma automatica di squadra. L'M14 è un'evoluzione del fucile M1 Garand nella quale sono state eliminate quasi tutte le caratteristiche negative del vecchio modello; il meccanismo è rimasto sostanzialmente lo stesso, ma è stato eliminato il vecchio serbatoio di alimentazione a pacchetti di 8 colpi che è stato sostituito da un caricatore asportabile da 20 cartucce. Completamente ridisegnata anche la presa di gas, spostata in modo da rendere il movimento dell'azione più dolce e un tiro più preciso. Sono stati inoltre apportati diversi miglioramenti di dettaglio che rendono l'M14 decisamente migliore. Malgrado l'M14 sia un'arma a tiro selettivo, la maggior parte degli esemplari consegnati ai reparti avevano i selettori bloccati nella posizione di tiro semiautomatico; il fermo del selettore poteva comunque essere rimosso senza particolari inconvenienti. La decisione di installare questi fermi fu presa dopo che studi accurati dimostrarono la tendenza dei soldati a tenere sempre l'arma predisposta per il tiro a raffica con un enorme spreco di munizioni ed una sostanziale diminuzione delle caratteristiche operative. Gli M14 forniti di bipiede che venivano impiegati come armi automatiche di squadra avevano il selettore regolarmente funzionante. Gli M14 di serie avevano un calciolo in alluminio con appoggio ribaltabile per la spalla e copricanna in plastica

ʿOMAR HASSAN AHMAD AL-BASHIR: è l'attuale Presidente del Sudan e il capo del Partito del Congresso Nazionale. È giunto al potere nel 1989, quando, come colonnello dell'esercito sudanese, ha guidato un gruppo di ufficiali in un incruento colpo di stato militare che ha rimosso il governo del Primo Ministro Sadiq al-Mahdi. Nel mese di ottobre 2004, il governo di al-Bashīr ha negoziato la fine alla Seconda Guerra Civile Sudanese, una delle più lunghe e cruente guerre del XX secolo, con la concessione di una limitata autonomia al Sudan Meridionale. Da allora, tuttavia, è stato ampiamente criticato per il ruolo svolto nel conflitto del Darfur, dove il genocidio attuato nei confronti della popolazione non afro-araba ha portato alla morte di un numero imprecisato di persone (probabilmente tra le 200.000 e le 400.000). Il suo governo ha portato a violenti scontri tra le milizie Janjaweed e gruppi di ribelli, come il Fronte di Liberazione Popolare del Sudan, l'Esercito Sudanese di Liberazione Popolare e il Movimento Giustizia e Uguaglianza, sotto forma di guerriglia nella regione del Darfur. La guerra civile ha provocato più di 2,5 milioni di profughi, nonché una crisi nelle relazioni diplomatiche tra lo stesso Sudan e il Ciad. Nel luglio 2008, il procuratore della Corte Penale Internazionale, Luis Moreno-Ocampo, ha accusato al-Bashīr di genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra nel Darfur. Il tribunale ha emesso il 4 marzo 2009 un mandato d'arresto per al-Bashir per crimini di guerra e crimini contro l'umanità, ma ha stabilito che non vi erano prove sufficienti per perseguirlo per genocidio. Il mandato sarà comunicato al governo sudanese, ma è improbabile che ne venga fatta esecuzione. Bashīr ha negato tutte le accuse, aggiungendo che "non valgono l'inchiostro con cui sono scritte". Dal 7 dicembre al 18 dicembre del 2009 si è tenuto il vertice climatico di Copenaghen e i giudici hanno chiesto al governo danese l'arresto di al-Bashīr nel caso lui si fosse presentato a questo importante incontro. Il 26 aprile del 2010 al-Bashīr ha vinto nuovamente le prime elezioni multipartitiche della storia del suo paese e ha prestato giuramento per il suo nuovo mandato presidenziale il 27 maggio del 2010.

IDRISS DEBY: è un politico ciadiano. È il Presidente del Ciad dal 1 dicembre 1990 ed il fondatore del Movimento Patriottico di Salvezza (Mouvement Patriotique du Salut). Figlio di un allevatore appartenente al gruppo etnico Zaghawa, si è formato nell'Accademia Militare di N'Djamena, completando il suo addestramento in Francia.Il 28 febbraio 1991, dopo tre mesi di governo provvisorio, Déby venne nominato presidente del Ciad, fu successivamente confermato alla presidenza nelle elezioni del 1996 e in quelle del 2001. In queste ultime, tuttavia, gli osservatori internazionali riscontrarono irregolarità nelle procedure di voto. Il 26 maggio 2004, il Parlamento del Ciad adottò una modifica costituzionale per eliminare dalla Costituzione il limite di due mandati per l'elezione presidenziale, consentendo in tal modo a Déby di ripresentarsi anche alle elezioni del 2006.
Le elezioni presidenziali, svoltesi il 3 maggio 2006, si conclusero con la vittoria di Déby con una percentuale di voti a favore pari al 64,67%. Idriss Deby è stato colpito nel 2007 da un grave lutto: la mattina del 2 luglio è stato trovato morto il figlio ventisettenne Brahim, il cui cadavere è stato rinvenuto in un garage presso la sua abitazione nella periferia Ovest di Parigi, nella quale viveva da tempo. Brahim era stato in precedenza arrestato dalla polizia francese per detenzione di stupefacenti. Si tratta probabilmente di omicidio, anche se è da escludersi il movente politico; la vittima da tempo non svolgeva più alcun incarico nel governo ciadiano. La giustizia francese ha aperto subito un'inchiesta per omicidio. Alla fine di agosto del 2006, Déby ha accusato le compagnie petrolifere operanti in Ciad (Chevron e Petronas) di non pagare all'erario le imposte dovute, ammontanti a più di 486 milioni di dollari. Ritenendo di aver ricevuto solo "briciole" dalle multinazionali del petrolio, ha annunciato di voler riportare il 60% della produzione petrolifera del Paese sotto il controllo del governo. Recentemente il Ciad ha approvato una legge che impone, secondo le indicazioni della Banca mondiale, di impiegare i proventi del petrolio nella sanità, nell'istruzione e in progetti di nuove infrastrutture.

NILO AZZURRO: è un fiume (1.610 km, bacino 178.700 km²) dell'Africa, chiamato anche Abbai o Abai.
Il fiume ha origine dal monte Giesc in Etiopia, presso il lago Tana. Dopo aver attraversato gli altopiani etiopici verso sud, il fiume piega verso nord-ovest attraverso il Sudan, dove prende il nome di Bahr al Azraq. Il fiume, che ha origine sulle montagne dell'Etiopia, ha un regime molto più irregolare del Nilo Bianco (portata quasi costante intorno a 1000 m3/sec); da ciò derivano le piene annuali del Nilo, di fondamentale importanza nella storia dell'Egitto. Ad aprile la portata può essere di poco superiore a 100 m3/sec (quindi il 90% dell'acqua viene fornita dal Nilo Bianco e dai suoi affluenti), ma ad agosto e settembre può arrivare a 9000 m3/sec (contribuendo quindi per oltre l'80% alla piena annuale). Giunto a Karthoum si unisce al Nilo Bianco, formando il Nilo. Tra i numerosi affluenti: Goggiam, Scioa e Dinder.

NILO BIANCO: è un fiume dell'Africa, uno dei due principali tributari del Nilo insieme al Nilo azzurro. Nasce dal Lago Vittoria e si sviluppa per circa 3700 km, dall'Uganda al Sudan, prima di confluire nel Nilo a Khartoum. Deve il nome al colore biancastro delle sue acque, dovuto alla ricchezza di sodio. I diversi tratti del Nilo Bianco, dal Lago Vittoria fino a Khartoum, prendono le denominazioni specifiche di Nilo Vittoria, Nilo Alberto e Nilo della Montagna; la denominazione Nilo Bianco viene usata talvolta anche in senso specifico per indicare solo l'ultimo tratto del fiume, fra il Lago No e Khartoum. Sono celebri le spedizioni degli esploratori europei che nel XIX secolo risalivano il Nilo Bianco alla ricerca delle sorgenti del Nilo, che per la cultura occidentale divennero l'emblema della scoperta e della conquista dell'allora misterioso entroterra dell'"Africa nera".

JANJAWEED: Con il termine janjāwīd sono indicati i miliziani filogovernativi impegnati nella guerra civile nella regione del Darfur in Sudan. Essi però rifiutano tale definizione e preferiscono essere chiamati mujāhidīn (guerrieri impegnati nel jihād) oppure "guardie di confine" o ancora "brigate di ricognizione". Fino a non molto tempo fa però janjawid era un insulto colloquiale, usato per indicare un cattivo comportamento. Il suo significato sembra sia quello di "demone a cavallo", o "uomo armato su un cavallo". L'etimologia del termine è tutt'altro che certa anche se si vorrebbe far risalire il termine all'arabo jinn (sorta di demone) e jawād (cavallo, che dialettalmente si trasforma nel sostantivo wīd ).





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